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Arte Terapia: cos’è e come funziona

 Arte Terapia: quando linee, colori e immagini prendono il posto delle parole

L’Arte Terapia è un percorso di cura e riabilitazione che utilizza mezzi espressivi non verbali per migliorare la conoscenza della dimensione psichica del paziente. L’approccio terapeutico offre una modalità alternativa, più immediata, per esprimere, e quindi riconoscere, parti di sé difficili da descrivere verbalmente, specie per persone che soffrono di un disturbo psichico.

Come funziona l’Arte Terapia: la parola all’esperto

Il Dott. Gregorio Merlin, Psichiatra, Psicoterapeuta e Arte Terapeuta APIART, responsabile dei percorsi di Arte Terapia in Casa di Cura, ci racconta cos’è l’arte terapia e che ruolo gioca nell’ambito di un percorso di cura. Di seguito, le sue parole:

“Nei disegni spontanei dei bambini troviamo storie, impressioni, aspettative che ci sorprendono e che non avremmo immaginato perché i bambini non sono ancora capaci di esprimere con le parole quello che raccontano con i disegni. Allo stesso modo, pur non sapendo nulla degli uomini primitivi che abitavano nelle caverne, siamo perfettamente in grado di capire, dalle loro pitture sulla roccia, in che modo cacciavano gli animali. Tutti i linguaggi delle civiltà umane si sono evoluti da segni e disegni. Per questo si può affermare che l’immagine viene prima della parola. È la creatività che genera l’immagine, è la voglia di esprimersi, di comunicare, di raccontarsi, è l’arte.

La creatività, come funzione dell’intelligenza, persiste molto meglio di altre funzioni intellettive nel corso di una malattia mentale: grandi artisti lo hanno dimostrato con le loro opere d’arte, ricercate e apprezzate nonostante le grandi difficoltà vissute dagli autori. Nasce proprio così, a metà dell’800, l’interesse della psichiatra per le produzioni grafiche dei pazienti e si evolve nel tempo in una forma di terapia.

Qualsiasi forma di psicopatologia riduce la capacità di comunicazione verbale: un paziente non ha più voglia di parlare, un altro non riesce a smettere, un terzo ha l’impressione di non essere capito, fino al più grave, il cui linguaggio è del tutto incomprensibile. Per questo motivo risulta molto interessante la proposta di passare ad un mezzo di comunicazione più antico, più spontaneo, più diretto.

Accogliendo un paziente nel gruppo di arte terapia non gli viene chiesto di fare un disegno ma di usare i materiali senza preoccuparsi del risultato. Qualsiasi prodotto ha un valore in termini di comunicazione, anche un insieme di colori, pochi segni distinti, uno scarabocchio, anche un foglio bucato, un collage di foglie, tutto quello che creatività e fantasia possono suggerire al paziente. Nel confronto con le immagini degli altri partecipanti, che si fa prima della conclusione dell’attività, il paziente trova la conferma che questa esperienza può aumentare la sua capacità di comunicare il suo autentico stato d’animo.

A questo primo e fondamentale effetto terapeutico se ne aggiunge un altro. Nel tempo dedicato all’uso dei materiali, il terapeuta interviene solo per aiutare il paziente ma dall’osservazione coglie elementi molto importanti che aiutano moltissimo a riconoscere in modo più profondo e diffuso la sua dimensione psichica. Dal commento di un paziente sulla sua immagine possono emergere un ricordo perduto, una sensazione inespressa, un conflitto che era stato tenuto sotto controllo, una paura infantile e molti altri elementi rimasti fino ad allora nell’inconscio.

Non meno importanti del lato terapeutico, sono il divertimento e il piacere che spesso si avvertono in un gruppo di arte terapia, dove tra macchie di colore, polveri di gessi e sbavature di acquerello, si instaura un clima rilassante e rassicurante. Un’autentica dimensione creativa che, al termine, lascia tutti sorpresi e soddisfatti.

È proprio questa dimensione creativa che mi ha sempre coinvolto ed entusiasmato. Mi sono formato con arteterapeuti anglosassoni e francesi e, nel corso di trent’anni, ho raccolto tutte le immagini prodotte dai pazienti della Casa di Cura. Un materiale così unico ed importante viene, dal 2017, raccolto in un archivio di oltre 36.000 immagini e sarà in futuro disponibile per studi e approfondimenti.”

I percorsi d’Arte Terapia a Parco dei Tigli

Parco dei Tigli propone da molti anni attività di gruppo di Arte Terapia. Gli incontri settimanali sono quattro, due il mercoledì e due il giovedì pomeriggio. Ogni incontro dura 90 minuti dei quali i primi 45 circa sono dedicati all’uso dei materiali e i rimanenti 45 ai commenti e alla discussione tra terapeuta e pazienti. Gli psichiatri responsabili delle Unità di Cura segnalano al terapeuta i pazienti che possono partecipare. Il terapeuta comunica e descrive ai colleghi il clima del gruppo e gli elementi più importanti, per integrare l’Arte Terapia con le altre forme di cura costituenti il programma terapeutico che la Casa di Cura propone a ogni singolo paziente.

Didascalie

Disegno 1 - Donna, 25 anni: Sentirsi soli, in pianeti sconosciuti, fluttuanti nel buio dell'universo.

Disegno 2 - Donna, 32 anni: Per vivere e diventare quello che voglio, devo lasciarmi quei due alle spalle.

Disegno 3 - Donna, 71 anni: La mia giornata tipo.

Disegno 4 - Donna, 78 anni: Essere vecchi è come essere in gabbia.

Disegno 5 - Uomo, 23 anni: Tanta rabbia, ecco cos'è.

Disegno 6 - Uomo, 29 anni: Tutte le maschere che devo indossare per essere accettato.

Disegno 7 - Uomo, 43 anni: Spero tanto che vorrà accogliermi ancora una volta.

Disegno 8 - Uomo, 48 anni: Questo fa l'alcol al tuo cervello!

Disegno 9 - Uomo, 52 anni: Anche il corridoio di questa casa di cura mi sembra vuoto, senza senso.